Traversata Vallumbrina – Villacorna – Mantello – San Matteo – Alpinismo al Passo Gavia

Traversata Vallumbrina – Villacorna – Mantello – San Matteo – Alpinismo al Passo Gavia

Itinerario

20-08-22. La sofferenza del Ghiacciaio Dosegù dopo un’estate di caldo ed un inverno poco nevoso è lampante. Il tradizionale pellegrinaggio con Ivan sul San Matteo 3678m questa estate non poteva che passare dalla meravigliosa e selvaggia cresta che collega la cima al bivacco Battaglion Ortles.

Partenza dal Rifugio Berni al Passo Gavia e quindi passando per il bivacco Battaglion Ortles, il Pizzo Vallumbrina 3225m, la cima Villacorna 3447m ed il Monte Mantello 3517m raggiungiamo la piramide del San Matteo 3678m, purtoppo avvolta dalle nubi. Essendo partiti tardi optiamo per il rientro sempre dalla medesima cresta percorsa in salita. Ambiente solitario, grandioso, spartiacque tra le valli trentine e la valtellinese Gavia. Il Ghiacciaio si presenta in pessime condizioni, consiglio di non intraprendere la traversata dello stesso in quanto sembra un vero e proprio labirinto di crepacci.

Dati Tecnici

  • Dislivello: 1900+
  • Lunghezza: 30km
  • Difficoltà: III, PD+

Relazione

Itinerario in cresta molto lungo, senza grosse difficoltà, ma fisicamente stancante per via della quota sempre oltre i 3000m e del rientro che non è mai da sottovalutare.

Posteggiare nei pressi del Rifugio Berni a due chilometri dal Passo di Gavia versante valtellinese. Inoltrarsi nel fondo della Valle del Gavia in discesa per circa 50m e superato il ponticello proseguire passando per i ruderi dell’ex rifugio Gavia fino ad una selletta da dove si scende nuovamente fino nel cuore profondo della Valle del Dosegù. Seguire il sentiero lungo il ripido versante destro e dal pianoro soprastante seguire per il Bivacco Battaglion Ortles superando prima un tratto in salita, poi un breve tratto in falsopiano prima del lago di Vallumbrina e quindi a sinistra per ripida salita si raggiunge il bivacco posto a quota 3120m. Da lì proseguire a sinistra tra attraversamenti di trincee e baraccamenti della Grande Guerra fino alla panoramica Cima di Vallumbrina 3222m di quota.

Traversata Vallumbrina San Matteo

Proseguire in cresta in direzione NE, mai difficile e solo con qualche sali scendi, fino a raggiungere la quota 3316m, quindi per cresta un po’ più affilata, ma priva di difficoltà, si raggiunge la Cima Villacorna 3447m. Da lì si scende qualche metro e ci si sposta di volta in volta sui due versanti cui la cresta fa da spartiacque. Si ricomincia a salire e scendere nuovamente quando giunti in una conca di sfasciumi, spesso ancora innevata, si punta alla sommità del Monte Mantello 3517m. Da lì sempre lungo la cresta, ora più ampia e larga, si punta la sella che sta alla base della cresta SW del San Matteo.

Da lì si sale per sempre presente traccia e qualche tornantino su un pendio sfasciumoso e si raggiunge dopo poco la cresta vera e propria che ora si fa affilata e più verticale. Sulla destra è possibile aggirare il tratto più sfasciumoso e instabile e quindi è consigliabile traversare verso destra fino ad un’evidente camino incassato roccioso con sempre evidenti segni di passaggio. Da lì parte il tratto più complesso che è protetto da qualche spit caratterizzato da un’arrampicata sul III grado. Affrontare a tiri di corda o meglio in conserva protetta questo tratto che conduce direttamente sulla cima del San Matteo 3678m di altitudine.

La discesa lungo la cresta percorsa in salita consente di evitare di affrontare il ghiacciaio anche se richiede uno sforzo fisico maggiore in quanto sono da superare nuovamente tutti i sali scendi percorsi durante la salita. Affrontare dallo stesso percorso la discesa è pertanto consigliabile in caso di ghiacciaio in pessime condizioni come a metà estate o fine estate. Tenere presente che è possibile visionare già dal parcheggio, o meglio, dalla Vallumbrina – Villacorna le condizioni di innevamento.

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