14-08-24
Approfitto della serata della montagna che avrei dovuto tenere in veste di relatore al bellissimo e storico Rifugio Garibaldi per scalare una di quelle cime mancanti all’appello e che contano pochissime ripetizioni all’anno. La Punta Nino Calvi infatti si eleva proprio alle spalle del rifugio e del Lago Venerocolo fino a toccare la più che dignitosa quota di 2909 metri. Non avendola mai salita bisognava trovare la via di salita corretta. La cima è intitolata al capitano Nino Calvi, il principale protagonista delle battaglie risolutive sul fronte adamellino, sia dal punto di vista strategico che da quello operativo. Nino Calvi fu un formidabile alpinista e sciatore, eccezionale comandante del reparto autonomo “Garibaldi”. Dalla sua cima scoverò una possibile via di salita per due montagne ai più ignote che ancora mancano all’appello del palmares del sottoscritto e che vi svelerò solo a scalata riuscita…
Salita da Malga Caldea fino ai laghi d’Avio e quindi per il Calvario raggiungo il Rifugio Garibaldi dove lascio materiale superfluo e proseguo salendo alla Bocchetta Bassa e quindi per facile cresta tocco la cima. Panorama splendido sulla parete nord dell’Adamello, sulla valle dei Frati e sull’intera Val d’Avio, dal lago Benedetto fino al Passo di Premassone. Discesa fino al rifugio lungo la medesima via di salita.
Un ringraziamento speciale va all’amico Odoardo Ravizza, storico gestore del Rifugio Garibaldi, grande alpinista e grande guida alpina. Il know how e la memoria storica di una persona come lui valgono più di ogni altra cosa in montagna, una figura da tenersi stretta. Da ormai qualche anno mi chiama chiedendomi di tenere per lui serate di montagna e astronomia al suo rifugio, non posso che ringraziarlo per la costante fiducia e stima che nutre nei miei riguardi. Grazie Dado!