14,15-07-23
La famosa Traversata delle 13 Cime nel Parco Nazionale dello Stelvio è una vera e propria cavalcata sulle creste che congiungono le vette più alte dell’acrocoro di tutto il Ghiacciaio dei Forni. Un viaggio di quasi 50km e oltre 3500+ di puro alpinismo nelle montagne di casa, un’esperienza che qui in zona ha ben pochi eguali e paragoni, indubbio una delle più belle gite di tutta la mia vita, al pari di molti 4000 in Alpi Occidentali.
In questi anni una dopo l’altra ero riuscito a salirle tutte, ma ancora mancava il concatenamento di tutte le cime che in ordine sono Cevedale 3769m, Rosole 3536m, Palon de la Mare 3703m, Vioz 3645m, Linke 3635m, Taviela 3612m, Cime Pejo 3549m, Rocca Santa Caterina 3529m, Cadini 3524m, Giumella 3594m, San Matteo 3678m, Dosegù 3560m, Pedranzini 3599m e Tresero 3602m. La mia idea era una traversata in giornata, ma il meteo per fortuna, direi, ci ha regalato un’alba da paura che è valsa il viaggio e le fatiche di questa due giorni a pochi km da casa.
Mai sotto i 3300m per due giorni, una vera e propria esperienza d’alta quota capace di regalare sensazionali visioni e sensazioni. Se il primo giorno ci ha regalato solo qualche scorcio di sereno nel tratto dal Rifugio Forni al Rifugio Casati, beh il resto è stata nebbia, nubi basse e pioggerella non prevista fino al Monte Vioz dove pernottiamo al Rifugio Mantova. Cena di qualità anche se un po’ risicata, letti comodi e ronfata a 3500m più che soddisfacente. L’alba spettacolare sulle montagne del Trentino e della Lombardia da queste altitudini è un qualcosa di indescrivible, nemmeno le foto ne sono capaci. Il sapore che si respira, l’aria sottile e la sensazione di solitudine ed isolamento sono un qualcosa di incredibile. Nel giro incontreremo poche persone, forse una manciata non di più, ma nessuno con l’idea come la nostra, molti percorrono la traversata a pezzi, ma farla in un unico colpo è il modo ideale per scoprire le meraviglie del Ghiacciaio dei Forni incastonate tra un reperto, una trincea e un camminamento della Grande Guerra.
Arriviamo al Tresero che non ci sembra vero, è fatta. Un ricordo che assieme al caro amico di scalate Ivan mi porterò per sempre nella memoria. Dopo il Vinci al Cengalo, Polimagò, Oceano Irrazionale, Kundaluna e tante altre impegnative vie di roccia, oggi aggiungiamo al nostro cassetto dei ricordi questa incredibile avventura alpinistica, facile tecnicamente, ma impegnativa per via del terreno e della continuità della progressione.
Discesa al Gavia? Eterna… e pensare che un mese prima la facevo sci ai piedi…