Una vera e propria oasi di pace in alta montagna, nel gruppo dell’Ortles Cevedale.
Al cospetto del Corno dei Tre Signori, della Cima Pietrarossa e dei giganti dell’Ortles Cevedale sorge il Passo di Gavia che con i suoi 2621m di quota rappresenta uno dei valichi carrozzabili più elevati delle Alpi. È attraversato dalla SS300 del Passo Gavia, aperta al traffico veicolare solitamente da giugno ad ottobre, che mette in comunicazione in comune di Ponte di Legno in Val Camonica, provincia di Brescia, con Valfurva in Valtellina, provincia di Sondrio. La strada si inerpica con numerosi tornanti per circa 16 km da Ponte di Legno attraversando boschi di abete, larice e man mano che guadagna quota meravigliosi prati, popolati da arbusti, rododendri e la famosa “isgla”, e ripidi versanti rocciosi fino alla piana sommitale del valico; una lunga discesa lungo la Valle di Gavia di circa 14 km conduce poi all’abitato di Santa Caterina di Valfurva, frazione dell’omonimo paese, e quindi con altri 11 km a Bormio. La varietà del tracciato, nonché la quota raggiunta, le pendenze impegnative e la bellezza estrema del paesaggio fanno del Passo di Gavia meta ambita da ciclisti, motociclisti e automobilisti alla ricerca di emozionanti visioni e ricordi in quello che senza dubbio è uno dei luoghi più apprezzati e frequentati delle intere Alpi italiane.
Il Passo Gavia ed il Giro d’Italia
Entrato a far parte del percorso del Giro d’Italia nel 1960 divenne leggenda con la tappa della Corsa Rosa del 1988, dove i ciclisti transitarono sul passo avvolti da una tormenta di neve. Memorabile il transito in prima posizione di Van Der Velde che incoronò il Passo Gavia come uno dei valichi più ambiti nel palmares di ogni ciclista amatore e professionista. Oggi è percorso da migliaia di persone ogni estate che decidono di affrontare pendenze fino al 16% e l’alta quota per poter conquistare una delle salite più impegnative delle Alpi e d’Europa. Il Passo Gavia, più volte Cima Coppi, offre incantevoli paesaggi che alleviano, se così si può dire, la fatica e consentono di apprezzare al meglio le bellezze del Parco Nazionale dello Stelvio, dove il valico è interamente situato. Giornate di chiusura al traffico motorizzato consentono di godere la salita in sella alla propria bicicletta avvolti dal silenzio e senza il frastuono dei motori.

Il Lago Bianco ed il Lago Nero
Pochi chilometri sotto il valico, appena dopo il tunnel di circa 600m costruito per evitare la strettoia teatro dell’incidente di un camion militare che causò la morte di 18 Alpini il lontano 20 luglio 1954, si trova un bellissimo lago alpino, il Lago Nero, caratterizzato da acque plumbee incastonato tra prati, torbiere e morene di antichi ghiacciai. I riflessi sulle acque della Punta Pietrarossa fanno del Lago Nero meta scelta da fotografi da tutto il mondo. L’altro lago, il Lago Bianco, è situato invece pochi metri sotto il valico al cospetto del Corno dei Tre Signori e della Gaviola e da esso partono numerosi sentieri risalenti all’epoca della Grande Guerra oggi frequentati da escursionisti ed alpinisti desiderosi di trascorrere giornate in alta quota in uno degli ambienti più eccezionali delle Alpi. I sentieri, ben tenuti e segnalati, consentono proprio di raggiungere le due cime sopra citate, ma anche il monte Gavia in poche ore di cammino. Nei pressi nel valico è inoltre presente l’unico esempio di tundra artica delle Alpi, studiato e conservato dalle più importanti università italiane ed europee.
Sport, Natura e Ambiente
Il Passo di Gavia è frequentato dagli amanti dello sport, della Natura e dei motori, ma anche da turisti che invece cercano anche solo una semplice sosta golosa in uno dei tanti rifugi e osterie che costellano la strada SS300 del Passo Gavia. Da Ponte di Legno ricordiamo “Il Mulino”, “Da Giusy” a Pezzo, “Osteria Pietrarossa” a Santa Apollonia, sul valico il “Rifugio Bonetta” e più in basso verso Santa Caterina di Valfurva a circa 2500 metri di quota il “Rifugio Berni”, proprietà CAI. Piatti tipici, ottima cucina e ospitalità attendono il visitatore tanto nelle giornate di sole e bel tempo tanto in giornate di pioggia e maltempo.
I ripidi versanti, boschi ed i prati selvaggi sono habitat scelto di numerosi esemplari di stambecchi, camosci, cervi, vipere, ermellini, galli, gipeti e di molte altre specie faunistiche che qui sono tutelate e protette. Essenziale preservare le bellezze del luogo evitando di deturpare il paesaggio con rifiuti e comportamenti incivili.
L’estate dura poco a queste altitudini, nemmeno il tempo che si sciolga la neve nel mese di maggio che spesso fitte nevicate ai primi giorni autunnali obbligano la chiusura della strada ai veicoli, facendo tornare il Passo Gavia al suo meraviglioso ed immacolato silenzio.
