V+ 5l .
Un onore per me poter toccare con mano la sommità del poco conosciuto Campanelù, da noi erroneamente chiamato Torrione di San Remigio. La via è piacevole al punto giusto, difficile al punto giusto, esposta al punto giusto e con il giusto avvicinamento, giusto qualche ora partendo da Vione. Tutto giusto. In cinque tiri tra placche, diedri e strapiombi io e Fulvio raggiungiamo la vetta. Per me la prima volta, per lui ormai un pellegrinaggio. Un capolavoro di Fulvio Sandrini e dei Bergas, che hanno chiodato questa via ormai 10 anni fa. In vetta una croce a ricordo di Enrico Zani e Aldo Sandrini, scomparsi tragicamente sotto una slavina.