In questa primavera che ben si presta allo scialpinismo mancava ancora all’appello la classica trasferta che ormai con Marco è diventata routine: due anni fa con gli sci scalammo tutto d’un fiato in giornata dalla Konkordia il Finsteraarhorn che con i suoi 4274m è la cima più alta dell’Oberland Bernese, l’anno scorso toccò al Dom 4546, la cima più alta interamente in territorio svizzero. Quest’anno desiderosi di continuare l’esplorazione delle cime che sovrastano il Ghiacciaio dell’Aletsch optiamo per i due Fiescherhorn.
Dormiamo entrambi nelle nostre seconde case in Brianza per accorciare un pelo il viaggio attraverso il Passo Sempione in direzione Fiesch, piccolo paese nella valle del Rodano da cui parte un impianto che sfruttiamo per portarci in quota. Da lì con un lungo traverso sci ai piedi raggiungiamo il Ghiacciaio dell’Aletsch, famoso per essere il più grande corpo glaciale delle Alpi. Circa 120km2 di superficie (quasi 10 volte l’Adamello per intenderci, che è a sua volta il più grande d’Italia con soli 14km2) e caratterizzato da una lingua di ghiaccio lunga oltre 24km, lo attraversiamo fino al Konkordiaplatz da cui con un’infinità di gradini metallici tocchiamo la terrazza del Konkordiahutte.
Sveglia alle 3:00 di mattino. Cielo nuvoloso nonostante le previsioni dessero bel tempo. Scendiamo sul ghiacciaio e iniziamo la risalita alla Fieschersattel, circa 3900m, avvolti nelle nuvole e da un debole nevischio. Morale a terra, spenderemo un sacco di energie per proseguire. Siamo fiduciosi. Una volta superata la sella riusciamo a salire nella nebbia la cima dell’Hinteres Fiescherhorn, 4025mslm. Tornati alla sella finalmente il cielo si pulisce, esce il sole, e iniziamo la risalita lungo la più complicata (AD-) cresta del Grosses Fiescherhorn. Panorama splendido su tutti i giganti dell’Oberland Bernese e sul Ghiacciaio dell’Aletsch. Monch, Jungfrau, Alteschorn, Schreckhorn, Finsteraarhorn…
Iniziamo la discesa sul Ghiacciaio Fiescher, la cui testata è proprio sulle due cime appena scalate. Ambiente glaciale sensazionale. Scieremo per tutta la lunghezza del ghiacciaio, oltre 19km; il Fieschergletscher è infatti il secondo ghiacciaio più lungo delle Alpi e ci riserverà qualche bella sorpresina. Superato il lungo pianoro giungiamo ai primi cambi di pendenza e i grossi seracchi ci costringono a sciare sulle rocce montonate a lato del corpo glaciale. Le bocche di balena obbligano alla massima cautela. Finalmente arriviamo alla terminale, a circa 1800m di quota, dove il ghiacciaio muore sotterrato da una distesa immensa di frane, crolli e collassi delle immense pareti soprastanti. Scieremo un canale che riuscirà a condurci nella vallata sotto i seracchi. Lì il posto si farà letteralmente incredibile, non avevo mai visto nulla di tutto ciò prima d’ora.
Pareti di gneiss alte oltre 300m cadono a picco sopra di noi lasciando intendere la possenza che nel lontano passato aveva questo ghiacciaio. Ci separano solo 200 metri di discesa e un paio di chilometri dalla diga a sbarramento; lì avremmo preso un sentiero e saremmo scesi comodamente a Fieschertal 1105mslm, bellissimo e verdeggiante paese a circa 3km da dove avevamo lasciato la macchina. Questi pochi km si dimostreranno ardui, faticosi e stressanti. Frane immense, valanghe, seracchi collassati, laghi da attraversare, sabbie mobili, foreste. Un’impresa che ci sfinirà del tutto prima della lunga discesa a valle. Una prova non banale da superare.
Come sempre un ringraziamento all’Amico Marco Trezzi per la tenacia, la simpatia e per provare la mia stessa passione per la montagna che ci unisce e che ci ha condotti alla riuscita dell salvaguardia del Lago Bianco al nostro amato Passo Gavia. Trascorrere con lui giornate di grandioso sci alpinismo come queste è sicuramente motivo di gioia e sorriso e gliene sarò per sempre grato.