Punta Venerocolo (3323mslm) – Scialpinismo in Val d’Avio

Punta Venerocolo (3323mslm) – Scialpinismo in Val d’Avio

Itinerario

3-04-21. La Val d’Avio d’inverno è una di quelle valli adamelline che scialpinisticamente non hanno mai attirato la mia attenzione. Vuoi per l’antropomorfizzazione dovuta ai bacini, vuoi per le valanghe immense che scaricano i suoi versanti, vuoi per la mancanza di bei boschi da sciare, non avevo mai risalito durante l’inverno la valle. A parte la sciata alla Calotta delle settimane precedenti lungo la Val Salimmo non mi ero mai spinto oltre Malga Caldea.

L’avventura inizia alle Gere sopra Temù dove lasciamo la macchina. Con calma, sci a spalle, saliamo verso Malga Caldea e quindi per la ripida e ghiacciata strada raggiungiamo la stazione di arrivo della teleferica Enel. Nel frattempo mi si rompe un rampant. La pelle di foca di uno sci mi si stacca in continuazione. Niente sembra andare per il verso giusto. La piana che costeggia i laghi di Avio la percorro sci a spalle, attraversando immense valanghe capaci di fartela fare nelle mutande solo a vederle, fino a Malga Lavedole. Qui ricalziamo gli sci e saliamo lungo il Calvario fino al Rifugio Garibaldi a 2550 metri di quota.

Giornata radiosa: sole, nemmeno troppo freddo e con davanti lo splendore dell’Adamello con linee che purtroppo ancora mi stanno aspettando. Da lì proseguiamo fino al Passo Venerocolo e quindi fino alla Punta Venercolo che con i suoi 3323 metri di quota rappresenta una delle cime più alte dell’intero gruppo adamellino. Discesa dal Pisgana epica, buone condizioni e neve ancora farinosa. Raggiungiamo casa stanchi ma soddisfatti. Ne usciranno oltre 27km di sviluppo e circa 2100metri di salita. Quest’anno va così. C’è chi sta peggio, pensiamo…

Dati Tecnici

  • Dislivello: 2100m+
  • Lunghezza: 27km
  • Difficoltà: BSA+

Relazione

Questa relazione considera condizioni di innevamento discrete e richiede di organizzare con due automobili la gita, una da lasciare preventivamente al tornante della Val Sozzine a Ponte di Legno, nei pressi della pista da fondo e una da utilizzarsi per raggiungere localià Gere, nel fondovalle della Val d’Avio di Temù.

Posteggiare a quota 1200m nei pressi del bivio tra la strada asfaltata che conduce alla teleferica Enel e la strada sterrata che conduce a Malga Caldea. Risalire sci a piedi, o a spalle in caso di assenza di neve, lungo la strada per qualche chilometro, sempre fedelmente, fino a raggiungere località Malga Caldea posta a circa 1500m di quota. Da lì risalire la strada spesso invasa da valaghe e ghiacciata fino a raggiungere l’arrivo della teleferica nei pressi del Laghetto d’Avio a 1900m di quota. Qui si hanno due possibilità: se le condizioni sono pericolose si consiglia di utilizzare le gallerie a lato degli invasi della Val d’Avio che sono protette da eventuali scariche dalle pareti soprastanti, altrimenti sempre in lungo traverso costeggiare i laghi Avio e Benedetto fino al bivio segnato verso il Rifugio Malga di Mezzo.

Sempre ricalcando il sentiero estivo si guadagna pian piano quota e attraversando un bosco di conifere si raggiunge la meravigliosa piana di Malga Lavedole. Da lì si devia verso sinistra sempre ricalcando il sentiero estivo e si risale con numerose inversioni il pendio del Calvario facendo attenzione a scegliere il pecorso più sicuro. In breve si raggiunge l’invaso del Venerocolo e quindi in Rifugio Garibaldi a quota 2550m.

Proseguire alle spalle del rifugio in direzione Est verso il Passo del Venerocolo. La prospettiva sulla parete N dell’Adamello e sul sottogruppo del Baitone è spettacolare. La salita al valico è lunga e spesso con neve crostosa o trasformata, utili i rampant. Con pendenza costante si raggiunge il Passo del Venerocolo posto a circa quota 3200m. Deviare verso destra seguendo il più fedelmente possibile la cresta che fa da spartiacque tra la Valle d’Avio ed il Ghiacciaio del Pisgana. Facendo attenzione alle cornici, spesso imponenti, si raggiunge finalmente la panoramica Punta Venerocolo che con la quota di 3323mslm è una delle più elevate dell’intero gruppo dell’Adamello. Panorama splendido sul Ghiacciaio del Mandron, sul Ghiacciaio del Pisgana e sulle cime Adamello, Plem e Baitone.

La discesa è consigliabile lungo il Ghiacciaio del Pisgana, prima raggiungendo il Passo Venerocolo, poi deviando sul ghiacciaio a destra. Superare il primo tratto in leggero traverso a sinistra sotto il Monte Frati e infine portarsi sotto la Bocchetta della Calotta, quindi sempre in traverso traversare in alto il Lago del Pisgana e scendere per la Val Narcanello fino alla macchina lasciata preventivamente in Val Sozzine. Lungo la discesa porre attenzione alle rocce montonate che sovrastano la lingua del ghiacciaio, spesso con neve instabile e pericolosa, quindi è consigliabile evitarle passando a sinistra.

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